Quando la luna chiese permesso sul fare della sera tutti erano giá in ghingheri. Chi poteva indossava sandali Havaianas bianchi, chi no a piedi nudi pestando il selciato ruvido della piazza reggae. La piazza piú nera del Peló. Almeno quella sera.
Cosí le stelle, accese dagli Orixá (ma piano piano, nel cielo terso), hanno illuminato a tratti la pista da ballo colma di ballerini e bevitori. E bevitori ballerini. Tutti al ritmo di Bob, il grande Marley.
Che c´entro io in tutto questo? Che c´entriamo noi?
Assolutamente NIENTE.
Cosí, senza fiatare, senza protestare, come neri nei nostri paesi, restiamo al palo.
Buon divertimento per una serata sfrenata senza noi scoloriti.
mercoledì 7 gennaio 2009
domenica 4 gennaio 2009
Penso dunque sono

Credo di non sbagliare di molto a pensare che la grande differenza tra il nostro modo occidentale di vivere e quello africano e in parte sudamericano derivi in gran parte dal cogito cartesiano.
Noi tutto testa, loro tutto corpo.
Ieri sera cercavo di ballare il samba ad un concertino trovato per caso, e vedevo i sinuosi corpi neri di donne e uomini avvinghiarsi e lasciarsi, muovendo i bacini in modo prodigioso.
Insomma, avete presente i video dei repper americani che si vedono su MTv? Quei neri mozzafiato che ci fanno uscire gli occhi dalle orbite e ci accompagnano per mano nella stanza del desiderio? Ecco insomma, per noi questi movimenti figli del peccato sono indice di perversione. In questa parte del mondo sono invece figli degli uomini. Cose naturali e belle, come naturale e bello é fare del sesso. Senza l´idea sporca che ne abbiamo noi. É come vedere, annusare, sentire. Naturale.
Bello conoscere come funziona il mondo. Capire che noi ne siamo solo una piccola parte.
venerdì 2 gennaio 2009
Spalare
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