Ci credevo, che il Mondo stesse camminando verso il sole, per un futuro luminoso.
Ci credevo nell'impegno, nella possibilità di cambiare in meglio.
Ci credevo, nella linea tortuosa che congiunge ai valori.
Ci credevo in un avvenire nuovo, per me e per tutti.
Ma i lutti, reali, del corpo o dello spirito, fanno male uguale.
Volevo crederci che valesse la coerenza, la costanza, la giustizia.
Ci speravo che il bene battesse il male, che la pazienza avesse la meglio sugli errori.
Ma la prepotenza, l'opportunismo o semplicemente il caso - il caos - restan più forti.
Quelli che valgono davvero, vengono fatti fuori.
Quel che si semina, inaridisce e muore.

... credevo... non credo più.
Solo mi trascina ancora questa Ostinata Primavera.