venerdì 29 febbraio 2008

Un Volo - Prologo (presagio)

Io. Poi nuvole e roccia. E tanti oggetti metallici a dondolare dai miei fianchi. Colorati, scintillanti, rumorosi. Poi le mie mani, il mio corpo. La sicurezza di poter salire con le mie forze, che conosco, di cui mi fido.
Il giorno è in piena corsa, fa a gara con le nuvole grigie che sospinte dal vento rincorrono le ore.
E io felice, estasiato da quel lento movimento a cui sono costretto. Metro su metro. Appiglio su appiglio. Appoggio su appoggio.
Sono troppo scarso io per rincorrere le nuvole che rincorrono le ore.
Loro sono professioniste.

giovedì 28 febbraio 2008

Buone Notizie


Al TG ho già rinunciato da tempo, anzi all’intera televisione, e senza rimpianti.
Ma adesso mi sta angosciando anche il giornale radio.
Violenze, tragedie, politika e la Borsa che affossa.
Ogni mattina la “musica” è questa.
Lo so, sì, che quello che succede per davvero lo capisci solo da “Blob” e dal “Ruggito del Coniglio”.
Ma qualcuno me le può dare, per favore, delle Buone Notizie?

mercoledì 27 febbraio 2008

Atto di Forza


Stamattina arrivo lungo. Salendo dallo scivolo spingo sul gas e, sul lato col traffico, un muro ostruisce la vista.
L'auto che arriva la sfioro. Successo niente...
Ma quella si ferma.
Immobile in mezzo alla strada. Non si muove.
Passano alcuni lunghi istanti.
Aspetta che mi immetta.
Piano, arrivo dietro.
Dallo specchietto centrale due occhi minacciosi, accompagnati da gesti che intuisco, mi spediscono il giusto rimprovero.

Non si può perdere un'occasione
per dimostrare il carattere
per scaricare la frustrazione
che qua non si perdona.
Mai.

Che se non fai capire di che pasta sei fatto, perdio!, ti mettono i piedi in testa.

Incasso e penso che da domani andrò in bicicletta.

lunedì 25 febbraio 2008

Certezze

Una cosa è certa nel futuro della vita. Quel che è successo ieri.

Alto Mare


"Tutta quella citta', non se ne vedeva la fine... La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? E il rumore. Su quella maledettissima scaletta... era molto bello, tutto... e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c'era problema. Col mio cappello blu, primo gradino, secondo gradino [...]. Non e' quel che vidi che mi fermò. E' quello che non vidi. Puoi capirlo fratello? E' quel che non vidi ... lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata citta c'era tutto tranne... c'era tutto ma non c'era una fine. Quel che non vidi e' dove finiva tutto quello, la fine del mondo. Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno puo' fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita e' la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si puo' vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa e' la verita', che non finiscono mai e quella tastiera e' infinita... Se quella tastiera e' infinita, allora su quella tastiera non c'e' musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello e' il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'e' a migliaia, come fate voi laggiu' a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'e'. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormita', solo a pensarla? A viverla... Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila per volta. E di desideri ce n'erano anche qui, ma non piu' di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicita', su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato cosi'. La terra, quella e' una nave troppo grande per me. E' un viaggio troppo lungo. E' una donna troppo bella. E' un profumo troppo forte. E' una musica che non so suonare. Perdonatemi, ma io non scendero'. Lasciatemi tornare indietro, per favore."


Alessandro Baricco - Novecento

domenica 24 febbraio 2008

Ho scoperto che guardando le cose in modo illogico prendono forme molto simili a quello che sembrano.

sabato 23 febbraio 2008

Quando ero piccolo ho imaparato che
"se non ritornerete come bambini non entrerete mai nel regno dei celi"
Vabbè, non sono proprio un frequentante, ma quella frase l'ho talmente assimilata che ho cercato di risparmiare fatica al futuro.

GRANDE = BRUTTO.

Chi mi spiega perchè adesso molti mi dicono "Cresci!"
Che confusione, non ci sono più dogmi.

venerdì 22 febbraio 2008

Alti o Bassi

Pensieri su pensieri.

Idee su Idee.

Scrivere, chissà che poi l'inchiostro, a forza di sudare per la fatica di lasciare scie, prenda la forma aspettata.
E aspettiamo.

Intanto lasciamo della saliva nel dito, alziamolo al cielo e guardiamo da che parte arriva il vento.
Sperando che cambi direzione, o che rinforzi.
E speriamo
Sogni Speranze Lotte Esperienze Trionfi Cadute Delusioni
Riguardare indietro i fotogrammi vissuti.
Col vento che cambia e d'improvviso fa girare le cose.
Provare e riprovare a recitare la difficile parte di esser noi stessi.
Delle volte mi piacerebbe capire chi la dirige, questa vita.